domenica 29 novembre 2009

IL GIORNO del RINGRAZIAMENTO

“Riuscite a vedere la santità nelle cose di tutti i giorni – in una strada asfaltata o in una lavatrice? Se provate a concentrarvi nel vedere quello che c’è di buono in ogni situazione, scoprirete che la vostra vita traboccherà di gratitudine, un sentimento che nutre l’anima.”- Rabbino Harold Kushner

“Alziamoci in piedi e ringraziamo, perché, se per oggi non abbiamo imparato abbastanza, abbiamo almeno appreso un pochino, e se non abbiamo fatto neanche quello, perlomeno non ci siamo ammalati, ma se ci fossimo ammalati, perlomeno non siamo morti; quindi cerchiamo di essere riconoscenti.”- Buddha

“I motivi per i quali concludiamo le nostre richieste con un ringraziamento, è perché sappiamo sin dall’inizio che saranno soddisfatte, per questo non possiamo fare a meno di essere grati. Questa attitudine di gratitudine verso lo Spirito ci mette in un rapporto molto intimo con il potere e aggiunge molto a ciò con cui stiamo trattando. Senza di esso potremmo fare ben poco. Così dobbiamo coltivare tutta la gratitudine possibile. Con la gratitudine manderemo i nostri pensieri al mondo, e quando questa ci tornerà indietro traboccherà dei frutti dello Spirito.”- Dr. Ernest Holmes, Creative Mind and Success ( Mente e Successo Creativo)

Il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti ricorre giovedì 26 novembre… ma ogni giorno sarebbe un giorno buono per ringraziare, ovunque ci trovassimo. Esprimere il ringraziamento giornalmente ci dà la possibilità di sentirci tutt’uno con D-o, il Buono che abbiamo ricevuto, e il Buono che si sta manifestando per noi dal Grande Invisibile. Le parole di saggezza sovracitate dal rabbino Harold Kushner, mettono in luce qualcosa che la maggior parte di noi sperimenta giornalmente; cioè, il dare per scontato le cose che abbiamo ricevuto. Gran parte di noi, è certamente grata per le strade asfaltate e le lavatrici, ma pochi di noi esprimono gratitudine per quelle cose o per le altre buone cose di poco conto che fanno parte della nostra esperienza e che ci permettono di vivere una vita in modo appagante e confortevole.Tutte le cose che diamo per scontato, provengono dalla stessa Mente, D-o, esattamente come le cose per cui preghiamo, speriamo, e ci aspettiamo. Noi siamo benedetti, e molti di noi, immensamente benedetti, tuttavia alle volte, non riconosciamo questa Verità e pecchiamo di ingratitudine per tutto quello che ci è stato dato.

Ora, non sto scrivendo questo affinchè vi sentiate a disagio e vi mettiate sulla difensiva, ma per sottolineare, con amore, che il Giorno del Ringraziamento è la nostra opportunità per trascorrere un po’ di tempo nel concentrarci su tutto quello che abbiamo ricevuto, non solo personalmente, ma anche collettivamente. È questa apertura mentale verso ciò che abbiamo che scava al nostro interno un maggiore senso di gratitudine. E questo più grande senso di gratitudine attira nei nostri confronti …un bene maggiore, più amore, più gioia, e così via. Alcuni, fissandosi sulle cose che non hanno ancora ricevuto, o su cose che credono di avere perso, impediscono alla mente di proiettare facilmente il senso della gratitudine. Ma non importa quello che non abbiamo ancora o quello che abbiamo perso…”perlomeno non siamo morti; quindi siamone tutti grati” affermò il Buddha. E, in realtà, il non morire è realmente una buona causa di gratitudine, perché fino a quando resteremo in vita, avremo l’opportunità di realizzare opportuni cambiamenti nelle nostre vite per i quali esserne estremamente grati.

A nessuno piace sentirsi dati per certo, ci fa sentire sbilanciati. Non possiamo ignorare la nostra responsabilità di riconoscere e di esprimere che quello per cui siamo grati, sia i nostri pensieri di gratitudine sia quelli carenti, stanno creando modelli di pensiero che attireranno nei nostri confronti ciò che gli è simile. Io spesso mi riferisco all’insegnamento della Suprema Mente di Gesù citato in Luca 19,26:”Io vi dico che a chi ha, molto gli sarà dato, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha.” In questo enunciato, noi possiamo cogliere il genio spirituale di Gesù.Ci è stata data la vita così da poterla godere e sperimentare tutto quanto riusciamo a trarne da essa. Ma, non possiamo moltiplicare il nostro Bene, se non riconosciamo il bene che già abbiamo. La Suprema Mente di Gesù sapeva che dobbiamo nutrire consapevolmente un senso di gratitudine, perché la gratitudine è un sentimento “per aver avuto”, e questo sentimento “per avere avuto”ci porta all’unificazione con la Fonte di Tutto il Bene, D-o, e apre la nostra mente all’infinita abbondanza disponibile per tutti noi… e oltre quanto possiamo sperimentare. Il dottor Domenic Polifrone, spesso iniziava la sua preghiera-trattamento con: “Io mi rallegro e rendo grazie”…e queste parole creano un’apertura nella coscienza ad accettare il bene.

Soltanto altri due paesi celebrano il Giorno del Ringraziamento in modo simile a quello degli Stati Uniti, e sono il Canada e la Germania. Ma, come ho detto prima, ogni giorno è buono per ringraziare. Il vero ringraziamento è un’attività sia mentale che spirituale. Nel momento in cui, dedichiamo il tempo ad esprimere la nostra gratitudine per le cose con cui siamo stati benedetti, sperimentiamo quasi immediatamente un fortissimo senso di gioia. Questa è l’evidenza che stiamo toccando la nostra anima che a sua volta ci connette con l’Anima Uiversale.

Abbondanti parole di apprezzamento, gratitudine e ringraziamento, provvedono non solo a sollevare il nostro spirito, ma anche il nostro corpo e il centro emozionale. Esprimendo la nostra gratitudine a parole…in preghiera…in meditazione silenziosa…sentendo gratitudine per D-o…esprimendo gratitudine per le persone intorno a noi, e per quelle che ci hanno sostenuto nel bene e che non sono più con noi…riconoscendo quello che abbiamo e di cui esserne grati…richiede tempo…e per molti un solo giorno dedicato al ringraziamento non sembra abbastanza. Tuttavia, qualunque sia il tempo trascorso ad esprimere la nostra gratitudine, moltiplicherà sicuramente Il Bene di cui siamo grati.
E COSI E’

Conservate la fede!
Reverend Dr. Henry Lee Bates